DOVE A PIACENZA

L’ambito territoriale include diversi comparti di trasformazione urbanistica. Attualmente vi svolgono attività alcune cooperative di solidarietà sociale.

L’area è quel che rimane di un corridoio ecologico che è stato progressivamente inglobato dai processi di trasformazione urbana.

E’ possibile far nascere, anche in un ambito periferico come questo, un brano di città caratterizzato da quei livelli di qualità, salubrità, sicurezza fisica, socialità, accoglienza e gradevolezza che quasi sempre si riscontrano nella città storica, e da modalità innovative e sostenibili di utilizzo delle risorse ambientali ed energetiche?

Il progetto è finalizzato all’avvio di un Laboratorio di Quartiere tramite l’attivazione di una rete di soggetti e la definizione di un quadro condiviso di lettura del contesto, dei problemi, delle opportunità, dei bisogni e delle risorse del quartiere.

I TEMI DI LAVORO

partecipare alla costruzione del proprio habitat
L’habitat urbano si può costruire coinvolgendo fin dai primi passi i residenti ed utilizzatori del quartiere, i futuri nuovi abitanti, i gruppi e gli enti locali, attivando un percorso che potrebbe diventare catalizzatore di sostenibilità ad una scala più ampia.

socialità e vivibilità degli insediamenti
Il disegno urbano può integrare la residenza (con la sperimentazione di modelli abitativi e di gestione innovativi, per favorire la ricostituzione di un tessuto sociale vario e inclusivo e le attività della vita quotidiana) le funzioni pubbliche, il commercio di vicinato, le produzioni alimentari di qualità.

l’efficienza dei cicli metabolici urbani
Il complesso abitanti/costruito/spazi aperti può funzionare come un sistema metabolico ecologico e ad alta efficienza energetica, prevedendo un controllo integrato sia dei cicli di acqua, energia e rifiuti che delle modalità di approvvigionamento alimentare.

il ruolo centrale del sistema del verde
Il verde urbano può essere il carattere strutturante dell’intervento urbanistico, come occasione di gradevolezza e fruibilità degli spazi, rigenerazione ecologica, formazione permanente dei cittadini, gioco per tutte le età, produzione alimentare.

un modello di mobilità sostenibile
Gli spazi e i mezzi per la mobilità possono essere disegnati a misura d'uomo e mettere al centro i pedoni e i ciclisti, per indurre una moderazione della velocità veicolare e permettere la coesistenza pacifica di auto private, mezzi pubblici, ciclisti e pedoni.

LE FASI

Avvio dei contatti e formazione della rete di partecipanti, con verifica dei settori di impegno, dei progetti in corso e delle possibili sinergie positive.
La prima fase è finalizzata alla conoscenza dei soggetti residenti, attivi o comunque interessati al quartiere, ma anche del contesto fisico e del paesaggio urbano, con esperienze dirette, incontri, raccolta e analisi di dati, e strutturazione di contatti con gli Enti di gestione del territorio e di fornitura dei servizi energetici, idrici e di trasporto urbano.

Delineare un quadro pre-progettuale di obiettivi condivisi per il futuro del quartiere.
La seconda fase prevede momenti diversificati di confronto e di apprendimento reciproco, attività di formazione sui temi ambientali, sociali e di stili di vita responsabili edattività di workshop per la costruzione di scenari per il quartiere. L'azione mira a far crescere la cultura della solidarietà, intesa come aggregazione in rete di diversi attori, condivisione tra gli abitanti e cura del proprio habitat.

Comunicazione pubblica dei primi risultati e condivisione con la città.
La terza fase prevede eventi dimostrativi diversificati e la realizzazione di una pubblicazione sugli esiti della ricognizione del territorio e sulla documentazione dell’attività di ricerca e progettazione. L’azione definisce le modalità di prosecuzione dell’attività del Laboratorio, in modo da rendere esportabile il percorso partecipato verso la sostenibilià ambientale e sociale all’intero contesto urbano piacentino.

22 dicembre 2010

OSSERVATORIO FOTOGRAFICO

GERNOGLIURBANI ha attivato l'osservatorio fotografico, appoggiato sul sito di Flickr,
dove trovate le immagini dello stato di fatto dell'area oggetto del progetto
suddivise in settori tematici.
Ma vorremmo realizzare anche un archivio del "com'era",
perciò chiediamo a chiunque abbia materiale da condividere di inviarcelo al nostro indirizzo:
germogliurbani@virgilio.it

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